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DONNE E PAROLE: DA AMADEUS A SALVO VENEZIANO

Ridere, ridere, ridere ancora.

Così bisogna fare. Anche quando un concorrente del Grande Fratello Vip 2020 dice che una ragazza è talmente bella che si « merita due schiaffi », e che è talmente eccitante che gli vien voglia di « spezzarle la colonna vertebrale » e « staccarle la testa ».

Che si parli di Elisa De Panicis o di Paola Di Benedetto — entrambe bellissime, entrambe influencer, entrambe nella casa del Grande Fratello in questi giorni  — poco importa. La lei in questione è solamente « quella ». « Quella è da scannare, quella li è proprio da maciullarla », così si esprime il prode Salvo Veneziano, quasi vincitore della prima edizione del GF del 2000, frequentatore assiduo dei salotti della D'Urso e nuovo concorrente dell'edizione vip del reality più longevo d'Italia (l'unico Paese in cui sia durato cosi tanto).


Eppure bisogna ridere. D'altronde, ridono gli altri concorrenti che stanno accanto al signor Veneziano quando pronuncia quelle frasi. Ridono inoltre i suoi fan, che lo difendono sui social network e che sgridano chi non capisce la sua ironia, la sua simpatia. « La gente dovrebbe imparare a guardare la vita in maniera più divertente », « fatevi una risata », questo il tenore dei commenti sui social.

La moglie dello sventurato non perde tempo, la difesa comincia. Condanna il gesto, ma ci tiene a precisare che le « esternazioni colorite » di Salvo Veneziano meritano una « diversa interpretazione » : e senza perdere tempo, dal suo account Instagram, la stessa donna parafrasa diligentemente le parole del marito. Nessun pericolo, ci rassicura, quelle frasi sono state pronunciate in una « dinamica di competizione seduttiva »: il signor Veneziano non è un uomo violento, garantisce lei, d'altronde lo conosce « da vent'anni » e conclude lapidaria: « Ricordo a tutti che questo è un gioco e tale deve rimanere ».

Ridere, ridere, ridere ancora. È solo un gioco.

Lo sanno bene le 142 donne italiane morte ammazzate nel 2018. È solo un gioco, fatevi una risata. Lo sanno bene le vittime di violenza di genere che subiscono maltrattamenti, violenze sessuali, atti persecutori, percosse, e che sono per il 71 % (dato in crescita rispetto al 2016-2018) donne. È solo un gioco, fatevi una risata.

La violenza è uno schiaffo soltanto, non è e non può essere una parola: questo è il messaggio che ancora troppo spesso si vuole far passare. E poco importa che la maggior parte delle donne italiane che si rivolgono ai centri anti-violenza lo faccia per aver subito una violenza psicologica (73,6 per cento), perché denigrare, umiliare, svilire non è così grave. Anzi, se uno è talmente eccitato che dice di voler « spezzare la colonna vertebrale » e « staccare la testa » a una ragazza, c'è chi ancora pensa che vi siano due sole possibili reazioni: farsi una risata o andare a vedere com'era vestita e come si comportava la suddetta ragazza (« invece quella lì è giusto che cammini nuda e provochi? » frase tratta da un commento Instagram sulla vicenda).

Esiste però una terza opzione : ricordarsi che la violenza fisica prolifera laddove esiste la violenza verbale. E che non si può sconfiggere la prima senza erodere la seconda. E a chi replica con un « ma che pretendi da uno che fa il Grande Fratello? », bisogna ricordare che nel 2020 possiamo e dobbiamo pretendere tutto.

Posso pretendere che un laureato con 110 e lode in filosofia e un pizzaiolo, che un amministratore delegato e un concorrente del Grande Fratello, posso pretendere che tutti gli uomini e tutte le donne adottino un linguaggio diverso nei confronti delle donne. Posso pretendere una televisione diversa, in cui frasi come quelle evocate prima siano condannate, in cui Diletta Leotta sia libera di parlare di calcio e ricorrere alla chirurgia plastica quante volte vuole, senza suscitare l'indignazione degli uni e l'invidia delle altre.


Posso pretendere che se l'impacciato conduttore di questa edizione del GF VIP, Alfonso Signorini, prende provvedimenti contro Salvo Veneziano e i suoi scagnozzi, chieda poi anche scusa anche per quel titolo (« Ci sa fare con il gelato ») usato dal suo giornale nel 2014 per descrivere alcune foto dell'ex Ministra Madia intenta a gustarsi un cono gelato in auto, ignara vittima di allusioni sessuali. Posso pretendere che un'ex Presidente della Camera (aka, la Boldrini) non sia paragonata a una bambola gonfiabile da un Ministro dell'Interno (aka, Salvini) solo perché non rientra nelle sue grazie.

E se il piccolo schermo, quel media ambiguo, emancipatore e sessista allo stesso tempo, ancora non riesce a capire come raggiungere un'equità di genere e combattere qualsiasi forma di discriminazione, ci pensino le donne e gli uomini, insieme, a guidare la televisione. Come ha fatto Adriana Volpe, anche lei attuale concorrente del GF VIP, celebre tra l'altro per essere stata la vittima infelice dell'arroganza di Magalli ai tempi di « Uno Mattino » su Rai 1. Tanti sassolini da togliersi dalle scarpe quando, durante la scorsa puntata del reality Mediaset, a margine del dibattito su Salvo Venziano, non ci pensa due volte e spiffera in diretta le clausole dei vecchi contratti con la Rai che la intimavano a non restare incinta fino al 2012 per non non essere sostituita.

Una voce decisa e fiera la sua, la voce di chi combatte e denuncia un'ingiustizia. Una voce che dovrebbe spargersi sempre di più: nei discorsi orali o sui social network, tra i banchi di scuola o tra le mura di Cinecittà e Cologno Monzese, una voce di donne ma anche di uomini. A questo punto, dopo una puntata ricca di spunti di riflessione sulle questioni di genere in Italia e sull'intricato rapporto tra mascolinità/femminilità e televisione, una domanda sorge spontanea: non è che alla fine, il Grande Fratello diventa uno strumento per lottare contro il patriarcato? Tranquilli, si scherza. E fatevi una risata!

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